artrite reumatoide

Come fare diagnosi precoce dell’artrite reumatoide?

Anche se la prevalenza di artrite reumatoide è molto inferiore ad altre patologie dell’apparato locomotore, la gravità del quadro clinico e la potenziale invalidità conseguente, ne fanno una malattia dall’elevato impatto sociale ed economico sia in termine di costi che di disabilità. Per questo è necessario capirne in tempo i sintomi ed effettuare tutti gli esami per poter fare diagnosi precoce dell’artrite reumatoide.

Cos’è l’artrite reumatoide?

L’artrite reumatoide (AR) rappresenta per il reumatologo una delle principali sfide diagnostico-terapeutiche.
L’AR è una malattia sistemica, che colpisce circa lo 0,5% della popolazione generale, a localizzazione principale articolare, con carattere erosivo, deformante e talora anchilosante. L’andamento di questa patologia è cronico e progressivo.

Quando e chi colpisce?

La malattia è nettamente prevalente nelle donne in rapporto 1-3, 1-4 rispetto agli uomini. Questa temibile malattia può insorgere ad ogni età anche se la fascia mediamente più interessata è quella tra i 35-50 anni. L’infiammazione persistente a livello articolare genera conseguentemente un danno con distruzione e deformità.

Sintomi

L’esordio della malattia può essere anticipato da periodi di stanchezza e dolori o gonfiori articolari. Queste infiammazioni che generano gonfiore portano anche ad una rigidità, soprattutto mattutina, in genere delle piccole articolazioni di mani, piedi, caviglie e polsi. In ogni caso possono essere interessate anche grandi articolazioni come ginocchia, gomiti oppure la cervicale. Non è quasi mai interessata la colonna vertebrale, eccetto il raro coinvolgimento cervicale (cerniera atlanto
epistofea), possibile nelle fasi tardive della malattia.

artrite alla mano - capire le cause

Quali le possibili cause?

Una diagnosi precoce è fondamentale poiché le molteplici terapie farmacologiche attualmente disponibili riescono a controllare il decorso della patologia evitando evoluzioni disabilitanti. Oltre ad una accurata visita è fondamentale eseguire delle analisi di laboratorio, le radiografie e l’ecografia articolare.

Fare prevenzione

Gli stili di vita sono fondamentali per la prevenzione di molte malattie, comprese quelle reumatologiche. Il fumo ad esempio è sicuramente parte in causa nell’insorgenza dell’artrite reumatoide. Si calcola infatti che, in una persona geneticamente predisposta, fumare aumenti di 15 volte il rischio di contrarre la malattia.

Anche l’obesità e quindi una scorretta alimentazione sono fattori di rischio noti che oltre a predisporre il soggetto alla malattia, rappresentano un sovraccarico delle articolazioni e a lungo andare possono danneggiarle. Praticare sport o fare attività fisica è invece un buon modo per prevenire malattie degenerative, poiché aiuta a conservare il tono muscolare e a mantenere attiva la mobilità articolare.

Diagnosi precoce dell’artrite reumatoide

In caso di sospetta artrite reumatoide al paziente varranno prescritti dei semplici esami del sangue, per cercare la provenienza del processo infiammatorio in atto. Molto spesso infatti chi è affetto da questa patologia può mostrare:

  • elevati livelli del Fattore Reumatoide (FR) nel sangue
  • un valore elevato del coefficiente di sedimentazione e il peptide citrullinato anticiclico (anti-CCP)
  • incremento della VES e della Proteina C reattiva (PCR)
  • riduzione dell’emoglobina (indice di anemia)

Per approfondire e avere una diagnosi più accurata sarà poi necessario sottoporsi ad esami radiologici periodici per tenere sotto controllo l’avanzamento della patologia. La radiografia, molto utile nella diagnosi, non evidenzia però alcuna anomalia nelle prime fasi della malattia (3-6 mesi). Sempre più rilevante per prevenire la malattia grave, invece, è l’uso dell’ecografia articolare, più sensibile rispetto alla radiografia tradizionale (in particolare nella fase iniziale) e più economica sia in termini di costi che di tempo rispetto alla risonanza magnetica. Grazie all’ecografia articolare infatti si può documentare l’ipertrofia della membrana sinoviale e l’intensità dell’infiammazione articolare e peri-articolare.

Resta il fatto che la Risonanza Magnetica è probabilmente la metodica di imaging più completa per la valutazione dell’artrite reumatoide anche se costosa e time-consuming.

Per le malattie infiammatorie articolari, come l’artrite reumatoide, la Risonanza Magnetica è decisiva nel prevenire stadi avanzati della patologia. La sua multiplanarità consente la contemporanea visualizzazione dell’osso, della cartilagine articolare, della membrana sinoviale, dei tessuti molli periarticolari e la presenza di versamento articolare. Nelle fasi pre-radiologiche delle malattie infiammatorie articolari, la RM consente la visualizzazione dell’edema osseo intraspongioso, del versamento articolare, dell’entesite, della capsulite e della sinovite.